LINEARE
METROPOLITANO
ERA GALLERY
via Palermo 1–5, Milano
2022
Fin dai primi anni il lavoro di Feltrinelli si caratterizza per una intensa ricerca sui materiali come medium e sulla città come soggetto delle proprie opere. Materie di recupero e materiali industriali da valorizzare, a cui dare nuova vita e nuovo senso. Avvicinatosi giovanissimo alla Street Art, comune denominatore di tutti i suoi lavori, presenta oggi una produzione fortemente influenzata dalla Pittura Analitica a cui si è accostato negli ultimi anni. In queste opere si fondono tre elementi: la strada, i suoi materiali e l’atteggiamento analitico. Si tratta di una serie nata nel 2020, un nuovo ciclo direbbe Giorgio Griffa, cui Feltrinelli guarda con particolare interesse. Rispetto alla produzione precedente c’è un cambio di passo significativo nello sguardo dell’artista, se infatti prima era rivolto al paesaggio urbano verso l’alto, ora si concentra verso il basso, ad analizzare il suolo cittadino con grande attenzione. Osservando e studiando la pavimentazione stradale, l’occhio analitico si è soffermato prima di tutto sul materiale principale di cui sono fatte le strade della città: l’asfalto. La riflessione parte quindi ancora una volta da oggetti sensibili legati all’industria, ai cantieri stradali e agli strumenti utilizzati dai lavoratori, gli operai della strada. Durante l’esplorazione del manto stradale ha un ruolo fondamentale la segnaletica orizzontale in cui ci si imbatte quotidianamente. Si tratta di segni, colori e forme molto ben delineate e precise che modificano e determinano i movimenti umani, sono codici che influiscono sui percorsi che intraprendiamo ogni giorno, quasi in modo inconscio. È un insieme di linee i cui colori di riferimento inizialmente sono principalmente cinque: giallo, blu, nero, rosso e bianco. Solo recentemente, influenzato dalla Pittura Concreta e in particolare dal lavoro di Tomás Maldonado, ha introdotto nel suo lavoro il colore. Rappresentando questa volta strade di chissà che mondo, immaginato e voluto dall’artista. Per prima cosa: via il catrame, al suo posto il cemento più leggero. E in secondo luogo: fine delle rigide regole cromatiche, spazio al colore più libero. La ricerca passa attraverso questi colori e ripercorre le forme delle linee stradali: un linguaggio universale, interpretato come archetipo di una nuova lingua, astratto dalla realtà, delimitato, ritagliato, deformato, ed evidenziato dall’artista. Sono segni comuni e condivisi. Si tratta di forme astratte, geometriche, a volte casuali per via dell’intreccio, della sovrapposizione e dell’incontro delle linee. Estrapolando questi frammenti dal loro contesto abituale gli si conferiscono nuovi significati, nuove interpretazioni possibili rispetto alla loro funzione comune. Questa alterazione della lettura dei segni aumenta la sospensione del significato delle linee, le rende misteriose come una lingua antica mai tradotta, che però ha la forza della suggestione e ci rimanda a un modo sospeso tra passato e futuro. “Lineare Metropolitano” si propone quindi come la prima serie astratta, dove gli elementi geometrici e i colori della strada sono gli ingredienti principali della ricerca.
Testo critico: Erica Bernardi
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
X3
acrilico su cemento
150x100 cm
X2
acrilico su cemento
100x100 cm
150x100cm
smalti acrilici su tela cementata
acrilico su cemento
240x60 cm
X5
acrilico su cemento
60x60 cm
LINEARE
METROPOLITANO
ERA GALLERY
via Palermo 1–5, Milano
2022
Fin dai primi anni il lavoro di Feltrinelli si caratterizza per una intensa ricerca sui materiali come medium e sulla città come soggetto delle proprie opere. Materie di recupero e materiali industriali da valorizzare, a cui dare nuova vita e nuovo senso. Avvicinatosi giovanissimo alla Street Art, comune denominatore di tutti i suoi lavori, presenta oggi una produzione fortemente influenzata dalla Pittura Analitica a cui si è accostato negli ultimi anni. In queste opere si fondono tre elementi: la strada, i suoi materiali e l’atteggiamento analitico. Si tratta di una serie nata nel 2020, un nuovo ciclo direbbe Giorgio Griffa, cui Feltrinelli guarda con particolare interesse. Rispetto alla produzione precedente c’è un cambio di passo significativo nello sguardo dell’artista, se infatti prima era rivolto al paesaggio urbano verso l’alto, ora si concentra verso il basso, ad analizzare il suolo cittadino con grande attenzione. Osservando e studiando la pavimentazione stradale, l’occhio analitico si è soffermato prima di tutto sul materiale principale di cui sono fatte le strade della città: l’asfalto. La riflessione parte quindi ancora una volta da oggetti sensibili legati all’industria, ai cantieri stradali e agli strumenti utilizzati dai lavoratori, gli operai della strada. Durante l’esplorazione del manto stradale ha un ruolo fondamentale la segnaletica orizzontale in cui ci si imbatte quotidianamente. Si tratta di segni, colori e forme molto ben delineate e precise che modificano e determinano i movimenti umani, sono codici che influiscono sui percorsi che intraprendiamo ogni giorno, quasi in modo inconscio. È un insieme di linee i cui colori di riferimento inizialmente sono principalmente cinque: giallo, blu, nero, rosso e bianco. Solo recentemente, influenzato dalla Pittura Concreta e in particolare dal lavoro di Tomás Maldonado, ha introdotto nel suo lavoro il colore. Rappresentando questa volta strade di chissà che mondo, immaginato e voluto dall’artista. Per prima cosa: via il catrame, al suo posto il cemento più leggero. E in secondo luogo: fine delle rigide regole cromatiche, spazio al colore più libero. La ricerca passa attraverso questi colori e ripercorre le forme delle linee stradali: un linguaggio universale, interpretato come archetipo di una nuova lingua, astratto dalla realtà, delimitato, ritagliato, deformato, ed evidenziato dall’artista. Sono segni comuni e condivisi. Si tratta di forme astratte, geometriche, a volte casuali per via dell’intreccio, della sovrapposizione e dell’incontro delle linee. Estrapolando questi frammenti dal loro contesto abituale gli si conferiscono nuovi significati, nuove interpretazioni possibili rispetto alla loro funzione comune. Questa alterazione della lettura dei segni aumenta la sospensione del significato delle linee, le rende misteriose come una lingua antica mai tradotta, che però ha la forza della suggestione e ci rimanda a un modo sospeso tra passato e futuro. “Lineare Metropolitano” si propone quindi come la prima serie astratta, dove gli elementi geometrici e i colori della strada sono gli ingredienti principali della ricerca.
Testo critico: Erica Bernardi
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
150x100 cm
X3
acrilico su cemento
150x100 cm
X2
acrilico su cemento
150x100 cm
150x100cm
smalti acrilici su tela cementata
acrilico su cemento
150x100 cm
acrilico su cemento
100x150 cm
Giacomo Feltrinelli Studio
Via Privata Dolfin 10, 20155 Milano
+39 3343198644 / giacomo.feltr@libero.it
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